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Pretino

Progetto sviluppato per il concorso 6° Design Award "Oggetti" promosso dall'azienda Riva 1920.

Un omaggio al fotografo Mario Giacomelli, un oggetto iconico che rappresenta il “pretino” ritratto nei gioiosi girotondi nella neve di Senigallia.

Tra il 1962 e il 1963 il fotografo chiese di poter trascorrere un anno tra i giovani “pretini”, giovani seminaristi nella sua città natale. Voleva mostrare come vivevano i ragazzi in un luogo chiuso lontano dalle attrattive del mondo esterno, tra tante rinunce immaginava una vita dura, triste. “Io non ho mani che mi accarezzino il volto” è il titolo della serie. 

Il figlio Simone racconta che non era soddisfatto delle immagini. “Ma un giorno una nevicata cambiò tutto. Vide i ragazzi giocare felici con la neve. In quell’immagine colse quella realtà in un modo diverso da come l’immaginava. Comprese che ci si può realizzare credendo fortemente in qualcosa, anche a costo di rinunce. Per lui, che si confrontava quotidianamente con un mondo in cui stava perdendo fiducia, fu un sollievo”.

 

Un fermacarte, un oggetto da scrivania o da tenere tra le mani come un buon vino da meditazione.

Due i legni scelti, ulivo e palissandro, legni da ebanisteria da finire e mantenere a olio/cera naturale. Un legno chiaro, particolare, nodoso per l’elemento “uomo”, di cui si vede solo il viso, e un legno scuro caratterizzato da venature più lineari per l’abito da “pretino”, veste e cappello.

Il soggetto si compone di quattro elementi:

la base che costituisce l’abito, tronco di cono forato in palissandro;

la testa, in ulivo, mezza sfera con foro passante;

la tesata del cappello, disco in palissandro con foro passante;

la calotta del cappello, mezza sfera in palissandro con un perno (dimensioni del perno da definire in base alle specifiche costruttive).

Ogni elemento è appena smussato (0,5mm) in modo che assuma morbidezza nelle linee.

Si può valutare con l’azienda se lasciare gli elementi assemblabili come un gioco oppure incollarli.

2019
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